Fragole: uno scrigno di sostanze benefiche + bevanda detox

Fragole: uno scrigno di sostanze benefiche + bevanda detox

Sono il frutto della primavera, devono il loro nome a un termine latino che significa “buona fragranza“, in realtà sono un falso frutto, visto che i veri frutti sono gli acheni, i semini gialli sulla superficie. Mi ricordano la mia infanzia. Mia madre le tagliava a fette sottili con accanto lo zucchero (ora questo non c’è più però 😅).

Quali proprietà?

Ipocaloriche e dissetanti, svolgono un’azione antiossidante e antinfiammatoria grazie all’immenso contenuto di antocianine e polifenoli. Le fragole riducono colesterolo, trigliceridi e glicemia, sono un ottimo diuretico grazie alla massiccia presenza di acqua (circa il 90%), rafforzano la memoria grazie al flavonoide fisetina che “pulisce” le cellule cerebrali, riducendo eventuali deficit cognitivi.

Ovviamente non esistono cibi curativi o miracolosi di per sé, soprattutto se inseriti in un contesto di alimentazione sbagliata nel suo complesso. Se si pensa di stare bene mangiando, per esempio, una buona quantità di fragole, ma poi si consumano tanti cibi industriali, carne e derivati, se non si rispettano i cicli biologici, se su hanno cattive abitudini come la sedentarietà, fumo, eccesso di caffè e tè, allora le fragole avranno un impatto minimo sulla salute.

Come sceglierle?

Non tutte le fragole sono uguali. I paesi produttori sono Spagna, Polonia e Italia, ma la maggior parte delle fragole provengono proprio dalla Spagna, dove vengono coltivate col metodo intensivo e spesso contengono pesticidi e concimi chimici.

È opportuno preferire quelle bio e più piccole che sono di gran lunga più naturali rispetto a quelle più voluminose, “gonfiate”, diciamo così. Le fragole sono molto porose e assorbono facilmente le sostanze tossiche impiegate in agricoltura. Fra queste vi sono i fungicidi che evitano che marciscano, visto che sono molto delicate. Privilegia i frutti più profumati, ben turgidi e maturi.

Come conservarle? 

Rigorosamente in frigo, in un piatto o in un contenitore di vetro ben distanti fra loro per evitare che marciscano. Conservale asciutte e lavale accuratamente prima di consumarle, magari in acqua e limone per eliminare residui di sostanze tossiche. Si conservano fino a un massimo di 3 giorni. Se non riesci a consumarle si possono congelare e utilizzare per realizzare un gelato raw!

Bevanda Detox a base di fragole

Alcalinizzante, drenante e idratante. Spazza via le tossine ed elimina le infiammazioni.

Come realizzarla? Frulla 7 fragole bio, il succo di 1 limone, un pezzetto di zenzero fresco e qualche foglia di menta. Enjoy it 🙂

Ogni prodotto della terra ci è stato donato da Dio per rafforzare il corpo, eliminare le scorie tossiche e nutrirci senza appesantire e senza intasare i sistemi metabolici.

Alla prossima!

Sole e abbronzatura: i consigli naturali per una pelle perfetta e un’abbronzatura sana

Sole e abbronzatura: i consigli naturali per una pelle perfetta e un’abbronzatura sana

Il sole è l’ “alimento” più importante assieme all’aria e al cibo. 

Come esseri viventi abbiamo bisogno di luce. La luce solare è la medicina più potente che abbiamo a disposizione e per di più… è gratuita! Essa rafforza il sistema immunitario, regola il ciclo sonno-veglia, migliora la capacità di apprendimento e la memoria, stimola la produzione della vitamina D, purifica la pelle, rivitalizza le ghiandole, migliora l’umore e la qualità delle emozioni poiché stimola la produzione di serotonina. 

Ma non solo. La luce attraversa le piante e attiva il prezioso processo di fotosintesi clorofilliana grazie al quale abbiamo vita. Il sole libera energia elettromagnetica nei cibi vegetali che intensificano il loro contenuto di sostanze preziose per la nostra salute. Quando li consumiamo, assorbiamo indirettamente forza, energia, vitalità immagazzinata in essi.

Purtroppo viviamo in un’epoca in cui si sta gradualmente perdendo il contatto con la natura. Dove per svagarsi e rilassarsi non si va più in campagna, nei boschi o al mare, ma nei centri commerciali. Dove si vive e si lavora in ambienti illuminati dall’asfittica luce artificiale dei neon e degli schermi dei pc che causano un crollo dell’energia vitale. Un’epoca in cui, quelle rare volte in cui si ha la possibilità di trascorrere del tempo al sole, ci si protegge ostinatamente con filtri solari anche piuttosto alti, come se il sole fosse un acerrimo nemico e non un prezioso alleato della nostra salute. I veri nemici sono le abitudini dannose, i vizi, gli eccessi alimentari, le tensioni, la depressione, lo stress. Non di certo il sole, specie quando si adottano degli accorgimenti prima, durante e dopo l’esposizione.

Oggi più che mai è indispensabile ripristinare il rapporto con la natura, assorbire la luce, i colori, i profumi della creazione. Riscoprire la bellezza delle cose semplici, genuine, vere. Fare scorta di energia solare, di luce vera, sana, curativa. Questo consente di mantenere forte e robusto il sistema immunitario, le cellule, i tessuti, gli organi e ovviamente, anche la mente.

Per tutti questi motivi sarebbe opportuno esporsi al sole con regolarità circa 15-20 minuti al giorno, preferendo le ore mattutine e quelle del primo e del tardo pomeriggio e, se possibile, anche nel periodo tardo-invernale e primaverile.

Prima di esporsi al sole però, soprattutto in estate, possiamo preparare la nostra pelle ad “accogliere” i benefici raggi solari in modo da limitare alcune problematiche e inestetismi che possono sorgere in estate, come macchie solari, scottature, secchezza cutanea, desquamazione, eccessiva sensibilità che spesso però sono un indice sottovalutato della debolezza del “terreno individuale”, oppure sono il risultato di un’accelerazione dei processi depurativi del corpo innescati dalla preziosa luce solare che riattiva e potenzia il lavoro emuntorio della pelle. Fidiamoci dell’intelligenza del nostro corpo e non cadiamo vittime dell’inutile campagna di demonizzazione del sole tanto in voga nella società odierna.

Ecco quindi alcuni semplicissimi suggerimenti per preparare la pelle al sole in modo naturale e responsabile. 🙂

 

1. Alimentazione

L’alimentazione è alla base di tutto. È l’elemento che più di tutti consente di realizzare un’abbronzatura sana, sicura e naturale e che fornisce una giusta idratazione, nutrimento e protezione della pelle dai danni dell’ossidazione.

È importante preparare la pelle già durante il periodo tardo – invernale/primaverile consumando cibi vivi, ricchi di acqua biologica, di energia elettromagnetica, di vitamine, enzimi e sali minerali. Ma non preoccuparti, se ti sei avviata troppo tardi puoi sempre rimediare e introdurre questi cibi nella tua alimentazione. Meglio farlo tardi piuttosto che non farlo affatto!

Vediamoli nello specifico:

  • Alimenti ricchi di betacarotene e cioè frutta e verdura di colore giallo-arancio-rosso come pomodori, carote, peperoni, ciliegie, meloni, papaya, mango, albicocche, pesche. Verdure a foglia verde come spinaci, rucola, tarassaco, prezzemolo, infine patate, funghi, cereali preferibilmente integrali. Tutti questi cibi stimolano la produzione di melanina e quindi la pigmentazione e la protezione della pelle. 
  • Alimenti ricchi di vitamina C che proteggono dall’invecchiamento come limoni, pompelmi, kiwi, ananas, radicchio, spinaci, pomodori, fragole, spinaci.
  • Germogli, semi, frutta secca ed essiccata che contengono acidi grassi essenziali come acido linoleico (OMEGA 6) e acido linolenico (OMEGA 3) che nutrono la pelle e la proteggono dall’ossidazione.

Un’idea in più: frullato per un’abbronzatura al top

  • 3 albicocche
  • 2 pesche
  • 1/2 mango

Pulisci e taglia la frutta, frullala in un blender potente e consuma lo smoothie a metà mattino o comunque lontano dai pasti principali.

Insomma, l’alimentazione è alla base di tutto. È il nostro carburante, l’elemento che ci protegge e ci rende forti e resistenti sia internamente che esternamente.

 

2. Pulizia dell’epidermide

Prima dell’esposizione al sole, sarebbe opportuno pulire la pelle in modo da eliminare le cellule morte accumulatesi durante il periodo invernale, durante il quale si verifica una riduzione del turnover cellulare, ispessimento e iper-cheratinizzazione della pelle che diventa asfittica, tesa e spenta.

Ecco una soluzione naturale e a costo zero per ripulire la pelle! Uno scrub velocissimo da fare, naturale e con pochissimi ingredienti facilmente reperibili:

  • 3 cucchiai di zucchero di canna integrale (quello con i granelli fini tipo mascovado, per intenderci)
  • 2 cucchiai di olio di cocco puro
  • 2 gocce di olio essenziale di lavanda

Stendi lo scrub sulla pelle umida, massaggiando delicatamente con movimenti circolari, dopodiché risciacqua con acqua tiepida. È consigliabile ripetere questo trattamento almeno una volta alla settimana, valutando di volta in volta la risposta della pelle. Ovviamente non eseguirlo dopo l’esposizione al sole e nei giorni immediatamente successivi, visto che la pelle diventa più sensibile e delicata.

 

3. Protezione naturale

È consigliabile, soprattutto nei primi giorni d’esposizione, proteggersi con cappelli, maglie di cotone ed esposizioni caute e a intermittenza, evitando le ore di punta quando i raggi del sole sono più potenti e diretti. 

E poi prima dell’esposizione al sole e anche nei giorni precedenti, prepara la pelle all’abbronzatura nutrendola a fondo con prodotti naturali che contengono lipidi, vitamina E e acidi grassi essenziali.  

Eccone alcuni:

  • Olio di cocco vergine spremuto a freddo: ricco di acidi grassi che nutrono la pelle, donando elasticità e morbidezza. L’olio di cocco contiene un filtro solare naturale SPF 6 che non ostacola l’assorbimento della vitamina D e che consente di ottenere un’abbronzatura dorata e uniforme.
  • Olio di carota spremuto a freddo: rende la pelle tonica ed elastica, stimola il microcircolo, promuove la crescita e la riparazione dei tessuti e protegge la pelle dallo stress ossidativo. Inoltre accelera la produzione di melanina, ha proprietà protettive e rivitalizzanti.
  • Burro di karitè: contiene cinnamati, sostanze naturali che fungono da filtro solare SPF 6. Nutre e dona elasticità alla pelle, specie quella più secca e asfittica. È lenitivo ed è ottimo per la pelle arrossata e sensibilizzata dai raggi solari.

Distribuisci una noce di prodotto su tutto il corpo, preferibilmente sulla pelle umida, in modo da evitare l’effetto pelle oleosa. Puoi aggiungere anche questi oli/burri alla crema doposole che utilizzi solitamente.

E i filtri solari?

La questione è molto spinosa.

Ti consiglio di fare molta attenzione ai prodotti che trovi sul mercato e di imparare a leggere le etichette. La maggior parte dei solari commerciali contengono sostanze dannose per la pelle, fra cui i pericolosissimi interferenti endocrini, parabeni e ingredienti che aumentano la sensibilità della pelle ai raggi solari, come il retinyl palmitate.

Insomma, occhi aperti. Non basta applicare un filtro solare qualunque, anche di brand famosi e “autorevoli” (?) per assicurarsi una protezione della pelle effettiva e priva di effetti collaterali. Uno dei filtri solari che ti consiglio è questo. Contiene ingredienti naturali, è privo di sostanze dannose ed è cruelty free .:)

Hai qualche domanda? Scrivimi nello spazio sottostante o contattami sui miei canali social. 

A presto sul sentiero olistico 🙂

 

Due alternative naturali al caffè senza rinunciare al gusto

Due alternative naturali al caffè senza rinunciare al gusto


Per noi italiani il caffè è sacro.

Favorisce la concentrazione, migliora l’energia, stimola le funzioni cerebrali, ci rende più attivi e svegli. Specie quando siamo al lavoro, il caffè è un valido alleato per stare attenti e lucidi e per avere la carica giusta per affrontare le giornate più pesanti. Per non parlare del suo inconfondibile aroma al quale poche persone sanno resistere.

Ma a che prezzo?

Il caffè ruba il ferro. Per noi donne che con il ciclo mensile siamo soggette a una cospicua perdita di questo prezioso minerale, non è proprio il massimo. E poi è eccitante, acidifica il sangue, sequestra altri minerali preziosi, rende iperattivi e nervosi. Contiene caffeina, una sostanza tossica che irrita il sistema nervoso e provoca aritmie.
Inoltre infiamma il fegato, indebolendolo. Secondo la medicina tradizionale cinese, un fegato poco sano provoca difficoltà progettuali, senso di confusione, stanchezza eccessiva, mancanza di lucidità mentale, difficoltà nel gestire la rabbia ed eccesso di collera. E poi impedisce la corretta metabolizzazione delle emozioni che vanno a contaminare gli organi adiacenti, provocando squilibri a cascata.
Insomma il caffè, specie se assunto più volte al giorno, va a minare il delicato equilibrio dell’organismo e per questo motivo sarebbe opportuno non abusarne.
Questo non significa che devi rinunciare completamente al caffè dall’oggi al domani, ma puoi semplicemente alternarlo con delle bevande più naturali che ne ricordano il gusto. Ecco quindi 2 alcune valide alternative che non ti faranno rimpiangere il caro, vecchio, amato caffè originario: il caffè di cicoria e il caffè yannoh.
Andiamo in ordine e vediamoli entrambi.

Caffè di cicoria

Era consumato in tempo di guerra perché era difficile reperire il caffè originario in seguito al blocco delle importazioni. I contadini andavano a raccogliere nei prati le piante di cicoria e ne tostavano le radici in modo da ricavarne una bevanda che ricordasse il caffè. Insomma, una trovata geniale, non trovi?
Oggi più che mai il caffè di cicoria è tornato in voga per le sue innumerevoli proprietà benefiche. Insomma, da bevanda d’emergenza per i tempi cupi, è diventata una delle alternative al caffè più amate dai salutisti.
Ha un sapore particolare, leggermente amarognolo. Per questo viene consumato dopo i pasti per favorire la digestione. È naturalmente privo di caffeina e apporta diversi benefici all’organismo.

Quali proprietà?

Il caffè di cicoria vanta numerose proprietà benefiche:

  • È ricco di sali minerali, antiossidanti e sostanze antinfiammatorie
  • Ha uno spiccato potere detossinante: elimina le scorie tossiche accumulate negli organi emuntori, specie reni e fegato. Questo perché stimola la produzione di bile aiutando il fegato a svolgere il suo lavoro.
  • Facilita la digestione perché aumenta la produzione di succhi gastrici
  • Abbassa la glicemia e riduce i grassi nel sangue
  • Regola la frequenza cardiaca
  • Combatte la stitichezza
  • Stimola la diuresi

Come si trova in commercio?

In commercio si può acquistare sotto forma macinata da inserire nella moka. In questo caso non è necessario riempire completamente il filtro, ma solo fino a metà.
Oppure c’è la versione solubile che è adatta per chi proprio non ha tempo e che a mio avviso è anche più buona. In questo caso basta 1 cucchiaino in una piccola tazzina di acqua calda e la bevanda è pronta!
Infine puoi fare un decotto facendo bollire 1 cucchiaino di radici di cicoria in un pentolino d’acqua per qualche minuto. Puoi reperire il caffè di cicoria nei negozi bio più forniti e il prezzo si aggira intorno ai 4 – 6 € .

Caffè Yannoh

È uno dei caffè più consumati da chi segue un alimentazione macrobiotica. Ma non solo. Io lo utilizzo anche per fare il tiramisù e quando ho dei pomeriggi di lavoro intenso. Mi sostiene mentalmente e facilita la concentrazione. Insomma, mi sento più focalizzata e pronta a sostenere anche i lavori intellettuali più faticosi.
È una miscela creata dal padre della macrobiotica Ohsawa e si basa sull’idea che fossero 3 le categorie di cibi basilari per l’essere umano: il cereale, il legume e le verdure.
Partendo da questo principio, il caffè yannoh è composto in linea generale dai seguenti ingredienti, con qualche possibile variazione: orzo, segale, cicoria e ghiande. Ha un sapore decisamente amarognolo che ricorda il caffè tradizionale, non contiene caffeina e può essere consumato anche la sera e dai soggetti ipertesi .
Non presenta effetti collaterali, non affatica fegato e reni, non stimola eccessivamente e artificiosamente il sistema nervoso e migliora il benessere generale e le prestazioni fisiche e intellettuali.

Vediamo le proprietà:

  • È nutriente e tonificante
  • Allevia il mal di testa
  • Combatte i gonfiori addominali
  • Facilita la digestione
  • Combatte la stitichezza
  • Fortifica a livello intellettuale, migliorando le funzioni cognitive.

Come si trova in commercio?

Lo si può trovare nelle erboristerie e nei negozi bio sotto forma macinata da inserire nella moka (valgono le stesse istruzioni per la preparazione del caffè di cicoria) o in versione solubile, la più facile da reperire. In questo caso basta 1 cucchiaino in una tazzina di acqua calda. Il prezzo si aggira intorno ai 5 – 7 € .

Come vedi questi sostituti del caffè tradizionale hanno un’azione sulla digestione e sulla carica energetica. Mica male! Sono facili da reperire e a mio parere sono anche gustosi. Basta farci il palato. Non è semplice all’inizio, ma è soprattutto una questione mentale. Pian piano diventerà sempre più facile e indolore fare le dovute sostituzioni, soprattutto quando noterai un incremento del benessere generale.
Personalmente li uso entrambi al posto del caffè tradizionale che mi procurava ansia e tachicardia, indeboliva il mio fisico e mi rendeva più collerica e agitata. Ero molto più nervosa quando lo bevevo, adesso sono più dolce e mansueta 😀
Ehi, se provi queste bevande condividi questi i tuoi scatti su Instagram con l’hashtag #sentierolistico, così sì, posso complimentarmi con te 😀

Dolci sani e veloci per colazione: Biscotti Vegani all’avena e cacao senza lievito e farina

Dolci sani e veloci per colazione: Biscotti Vegani all’avena e cacao senza lievito e farina

Molte persone non riescono a rinunciare al dolce. Le capisco benissimo, senza dolce che vita sarebbe?! È una coccola in più, un gesto d’amore verso sé stessi. Il dolce appaga e scaccia via i pensieri più cupi. Infonde calma e serenità. È confortante e accogliente.

Viviamo una vita difficile. Ogni giorno siamo chiamati a performare, a fare i conti con l’ansia e la paura di non farcela, a dover a tutti i costi dimostrare qualcosa a chi ci è intorno, specie sul lavoro. Se poi dobbiamo vivere una vita rigida e piena di privazioni, allora sì che diventa dura.

“Se reprimete un desiderio ed estremizzate l’ideale di “purezza”, subite un inevitabile contraccolpo». (Deepak Chopra,)”

E il contraccolpo può essere rabbia, insoddisfazione, tristezza, frustrazione.
Rinunciare al dolce significa privarsi di una dose di appagamento. Quel piccolo gesto che ti scalda le giornate e che è capace di farti tornare il buonumore. Specie in inverno, accompagnato da una bella tisana calda, un plaid e il calore avvolgente della casa, della famiglia, delle persone che ami.
Purtroppo però i dolci classici, quelli che compri al super o al bar sono pieni zeppi di ingredienti dannosi. Ma prima di tutto lo zucchero bianco, un killer silenzioso dal grande potere affamante. Più mangi dolci, più ne desideri ancora. Il corpo si acidifica, vengono meno le riserve di minerali e vitamine, l’energia e la stanchezza iniziano a fare capolino e subentrano i sensi di colpa e la frustrazione.

Però ci sono dei dolci salutari che, oltre a soddisfare la tua voglia di dolce, evitano quei fastidiosi picchi glicemici e ti regalano una sensazione di calma, di serenità, di soddisfazione senza conseguenze negative.
Siccome al giorno d’oggi abbiamo tante cose da fare, io sono una grande fan delle cose sane ma semplici e veloci da preparare. Ecco quindi una ricetta facile e rapidissima: i biscotti d’avena al cioccolato senza farina e senza lieviti.


Puoi consumarli a colazione, come spuntino di metà mattino o dopo la palestra. Oppure puoi tranquillamente portarli al lavoro e gustarli durante la pausa. Per il pomeriggio sono un po’ troppo sostanziosi, ma magari quando fa più freddo puoi fare uno strappo alla regola, accompagnandoli con una bella tisana o con del latte di riso caldo.

Si fanno in pochissimo tempo, non contengono farine e lieviti e hanno il pregio di donarti un sacco di energia buona. Insomma, pochi ingredienti, veloci e buoni. Cosa volere di più?! Se non sei abituata agli zuccheri della frutta, puoi aggiungere alla ricetta 1 cucchiaino di malto di riso o un altro dolcificante naturale.

Ingredienti per circa 10 biscottoni:

  • 2 banane mature
  • 125 g di fiocchi d’avena gluten free
  • 1 cucchiaino e mezzo di cacao amaro (possibilmente raw)
  • Gocce di cioccolato q.b.
  • Scorza di mezzo limone (facoltativa)
  • cocco rapè q.b. per guarnire

Procedimento

Sbuccia le banane e schiacciale con una forchetta. Dopodiché aggiungi cacao e scorza di limone, infine fiocchi d’avena e gocce di cioccolato. Amalgama il tutto fino a ottenere un composto omogeneo. Forma con il cucchiaio dei biscotti, disponili su di un piano coperto di carta forno e inforna per circa 15-20 minuti in forno statico a 180°. Fai la prova dello stecchino e se l’interno è asciutto (anche se la consistenza sarà piuttosto morbida) sforna e lascia raffreddare prima di servire. Guarnisci con
una spolverata di cocco rapè e… buon appetito!

Come vedi mangiare sano non implica rinunciare al gusto o dover impiegare ore e ore ai fornelli. Non è un’impresa titanica! Man mano che imparerai ad autoprodurre dolci sani e gustosi, inizierai a riscoprire il vero sapore dei cibi e non riuscirai più a farne a meno.


Fammi sapere come va, condividi le foto dei tuoi biscottoni, se ti va, sui miei canali social con l’hashtag #sentierolistico 🙂

Zucchero bianco? No grazie. 5 alternative vegetali e salutari al saccarosio

Zucchero bianco? No grazie. 5 alternative vegetali e salutari al saccarosio

Ormai lo sanno tutti, oggi più che mai. Lo zucchero bianco è un killer silenzioso, uno di quei “cibi” da cui stare alla larga. Crea dipendenza, fa ingrassare, rende nervosi e agitati e inquina il corpo e la mente. Insomma, è davvero un nemico della nostra salute.

Eppure nonostante la tonnellata di informazioni presenti sul web, è ancora molto diffuso nei bar, nei ristoranti e nelle case di molte persone, quasi come se non vi fossero alternative. E invece no, le alternative esistono e sono di gran lunga più naturali e salutari del candido e fintamente innocuo zucchero bianco.

Purtroppo lo zucchero bianco è una di quelle sostanze contenute anche nei cibi più insospettabili. Se ti soffermi a leggere le etichette dei prodotti che compri al super, ma anche al negozio bio, puoi constatare quanto sia diffuso capillarmente e talvolta… rappresenta più della metà degli ingredienti totali! Lo troviamo nelle bevande vegetali, nelle salse, nelle creme, nelle fette biscottate, nel pane e persino negli alimenti per i bambini. Le industrie alimentari lo utilizzano su larga scala perché è in grado di provocare assuefazione. Così sarai indotta a ricomprare i loro prodotti! Investire del tempo nel leggere le etichette ti aiuterà a fare una spesa
più consapevole, in armonia con la tua salute e il tuo benessere. Sembra uno spreco di tempo, ma è solo questione di esercizio e di abitudine. Pian piano imparerai a riconoscere i marchi che si distinguono sul mercato per l’utilizzo di materie prime salutari e di buona qualità e sarà più semplice e veloce fare la spesa.

Perché no allo zucchero bianco?

Lo zucchero bianco o saccarosio è sottoposto a un processo di raffinazione che lo rende un cibo altamente tossico e pericoloso.
Questo processo di raffinazione prevede lo sbiancamento, la decolorazione con carbone animale e il trattamento con anidride carbonica e acido solforoso. Insomma, è un prodotto completamente sintetico, acidificante e depauperante. Oltre a rubare al corpo minerali e vitamine per essere metabolizzato e successivamente scartato, una volta introdotto nell’organismo provoca assuefazione e dipendenza.

Sai perché?

Perché causa uno sconsiderato picco glicemico nel sangue con un successivo riassorbimento veloce. Questo spinge il povero pancreas ad affrontare l’emergenza iniziando a produrre insulina e questo processo innesca una vera e propria crisi ipoglicemica che ti porterà, dopo pochissimo tempo, a ricercare altri zuccheri, come se ne fossi dipendente. Ti è mai capitato di mangiare un biscotto e di avvertire l’irrefrenabile desiderio di consumarne altri nel più breve tempo possibile? Quasi come se… non avessi mangiato nulla. Ecco, parlo proprio di questo.

Inoltre si instaurano alcuni meccanismi di compensazione che prevedono il rilascio nell’organismo di altri ormoni utili per far risalire la glicemia, per esempio l’adrenalina, con la conseguenza che si diventa più aggressivi, intrattabili, irritabili. Infine lo zucchero bianco provoca un’eccessiva produzione di gas intestinali, alimenta funghi e lieviti (candida), altera il sistema nervoso e provoca sconvolgimenti immunitari. Ma quanti danni procura al nostro povero organismo?!

Insomma, dobbiamo proprio sostituirlo, concordi? Altrimenti a lungo andare può provocare dei seri problemi.

Come sostituirlo?

L’ideale sarebbe rieducare il palato ai sapori naturali. Questo significa utilizzare la frutta per dolcificare ogni preparazione e abituarsi pian piano al suo sapore, ma ovviamente bisogna procedere per gradi. All’inizio potrà sembrare un’impresa ardua perché avrai l’impressione di non percepire alcun sapore o che gli alimenti non siano così tanto “dolci”! Vedrai però che pian piano imparerai a riscoprire il vero sapore dei cibi e sarà più semplice e “indolore” spostarti su alternative naturali.

So però che viviamo nel mondo. Che abbiamo delle esigenze. Che siamo esseri sociali e che non possiamo vivere da eremiti in qualche luogo sperduto d’Oriente. E poi la frutta non può essere utilizzata per dolcificare tutti i tipi di preparazioni.

Ecco allora 5 alternative naturali e vegan allo zucchero bianco. Questi dolcificanti naturali non sono raffinati e conservano tutte le proprietà benefiche che possiedono.

  • SCIROPPO D’ACERO: Deriva dalla bollitura della linfa dell’acero da zucchero e… udite udite, ha un potere dolcificante maggiore rispetto allo zucchero raffinato e ha anche una gradevole nota aromatica. Basta un piccolo cucchiaino per dolcificare una bevanda. Può essere utilizzato per dolcificare i dolci e per dargli consistenza e un tocco particolare. Quel sapore che sa tanto di “ingrediente segreto”. È anche ricco di micronutrienti come minerali e vitamine del gruppo B, oltre a numerose sostanze antiossidanti. Insomma, un’alternativa benefica al white sugar senza rinunciare al gusto! Io lo utilizzo molto nei dolci per via del suo sapore particolare. Insomma, è il mio preferito. In questo caso quando lo inserisco nelle mie ricette diminuisco i liquidi del 30% in modo da non creare l’effetto “colla”.
  • ZUCCHERO INTEGRALE DI CANNA: Leggi bene, “integrale” di canna. Una sola parolina cambia tutto. Sì, perché il classico zucchero di canna, anche quello con la dicitura “grezzo” che trovi facilmente al super, altro non è che zucchero bianco COLORATO artificialmente con caramello E150. Di sano e di naturale proprio non ha nulla. Quindi occhio alla dicitura sulla confezione. Lo zucchero integrale di canna contiene meno saccarosio rispetto a quello raffinato, anche se sarebbe più opportuno optare per altri dolcificanti che hanno un impatto inferiore sul delicato equilibrio glicemico del corpo. Deriva dalla canna da zucchero, il suo colore è piuttosto scuro e i suoi granelli sono piccoli e irregolari. Non è sottoposto a processi di raffinazione e per questo conserva più nutrienti rispetto allo zucchero bianco e ha un sapore più intenso e caratteristico, quasi speziato. Ce ne sono di due tipi: il mascobado che utilizzo per le torte, tisane o bevande e che ha un sapore molto intenso (lo adoro!), e il panela che resta più delicato.
  • MALTO: Il malto è senza dubbio uno dei dolcificanti più sani presente in commercio. Ce ne sono di diversi tipi, a seconda del cereale da cui derivano (malto di riso, di orzo, di mais) anche se l’originale è quello d’orzo che rimane più delicato e più leggero. Non è raffinato, non
    contiene saccarosio ma contiene il maltosio, uno zucchero semplice che rappresenta la  base delle catene di carboidrati complessi. Può essere utilizzato per dolcificare bevande o dolci, e in questo caso il malto è in grado anche di favorire la lievitazione. È un valido sostituto, oltre che dello zucchero raffinato, anche del miele. Ha un potere dolcificante inferiore allo zucchero bianco, visto che contiene molta acqua. Inoltre è ricco di enzimi, è depurativo ed energizzante. Io lo uso tantissimo nei dolci, specie quelli per la colazione.
  • STEVIA: È un dolcificante ricavato dalle foglie della Stevia, una pianta molto diffusa in Sud America.è priva di calorie e non ha nessun impatto sulla glicemia. Insomma, con la stevia tieni ariposo pancreas e risposta immunitaria e inoltre possono consumarla liberamente anche le persone diabetiche! Ha un leggero effetto ipotensivo e ha un potere dolcificante di gran lunga superiore allo zucchero bianco. Il gusto ricorda la liquirizia, per cui è adatta per dolcificare tè, tisane o dolci, ma non il caffè perché ne altera il sapore. Personalmente non mi piace poi così tanto, ha un sapore troppo alterante che fatico a tollerare. Preferisco altro.
  • SCIROPPO D’AGAVE: L’agave è una pianta estratta dall’omonima pianta originaria del centro America. Lo sciroppo d’agave è ricco di sali minerali e di sostanze benefiche per l’intestino e può essere utilizzato per dolcificare i dolci, tè, tisane o altre bevande. Occhio però, ti consiglio di leggere le etichette e di prediligere uno sciroppo bio, estratto a basse temperature e di qualità. Questo perché gran parte degli sciroppi commerciali vengono sottoposti al processo di raffinazione che causa un’alterazione degli zuccheri naturali che vengono trasformati in glucosio e fruttosio. in questo modo l’indice glicemico dello sciroppo diventa davvero molto alto, quasi come quello del fruttosio, e inoltre diventa un alimento povero di micronutrienti che oltre a non nutrire, va ad inquinare il corpo. Insomma, uno sciroppo raffinato è davvero “innaturale” e, se proprio non si riesce a rinunciarvi, sarebbe opportuno utilizzarlo con cautela, in modo da non far schizzare il picco glicemico e a non causare l’aumento di colesterolo e trigliceridi.

Puoi utilizzare questi dolcificanti a rotazione in modo da capire anche quello che incontra di più i tuoi gusti. In questo modo puoi essere certa di non rinunciare al gusto, ma anche alla salute.

Questi dolcificanti hanno un costo più elevato rispetto allo zucchero bianco o di canna, ma il loro utilizzo è inferiore, per cui ti dureranno molto di più e la tua salute ti ringrazierà!

E tu cosa usi come alternativa allo zucchero bianco? Sapevi quanto fosse pericoloso il suo utilizzo?